Alberto II di Monaco

Alberto II di Monaco
attuale Duca di Mazzarino

giovedì 29 gennaio 2009

http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG172921&idc=3CORRIERE DI GELA

notizia del 25/01/2009 messa in

rete alle 17.31.20


NEL LIBRO DI FERRERI FASCINO E PRESTIGIO ALLA NASCITA DI GELA.

Alla domanda “chi siamo?” La risposta arriva sempre da ciò che siamo stati nel passato. Questo principio è valido in ogni luogo e per ogni popolo. Perché i gelesi possiedono una capacità così innata per gli scambi commerciali con i siti portuali del basso Mediterraneo, compreso Malta? Il professor Giuseppe Ferreri (nella foto) ha risposto a questo interrogativo quando, andando alla ricerca della nascita dell’antichissima città di Mazzarino è venuto a conoscenza di scritti e documenti che contengono interessanti notizie che ruotano attorno la città di Gela, le sue origini, i suoi abitanti e il loro carattere. Si tratta di ipotesi che gli studiosi in futuro potranno maggiormente confermare. L’autore mazzarinese Ferreri ha dedicato proprio a queste scoperte il primo capitolo del suo libro edito NovaGraf “Il Mistero Mazzarino”. Secondo l’ipotesi avanzata dal Ferreri i primi insediamenti umani nella collina gelese furono quelli degli antichi commercianti Fenici, da tempo insediati nella vicina e antichissima Mactar. Quindi Gela avrebbe origini più antiche di quanto si conosca. Siamo intorno all’VIII secolo A.C. quando i Fenici, lasciando le terre del catanese, trovano in Ma-ctar (l’antica città sicana-siculo situata a pochi chilometri dal mare sull’altura del monte Bubbonia che sorge fra le valli del fiume Gela ad ovest e del suo affluente Cimia ad est) adeguate condizioni di abitabilità e sviluppo. Al fine di commercializzare i cereali prodotti dalla terra, i nuovi padroni, i Fenici, costruirono una base operativa proprio sul fiume Gela, sulla foce situata nel Mar Mediterraneo, scelta in alternativa rispetto a quella già presente nella zona di Catania, difficile da raggiungere. Se tutto ciò corrisponde a verità siamo di fronte a scoperte che aggiungono fascino e prestigio alla nascita di Gela, alle origini delle sue vocazioni commerciali e relazionale, alle origini di uno stile di vita centrato su obiettivi nuovi di autonomia economica, bisogno di civiltà e di progresso.Dagli studi del Ferreri è possibile rilevare, inoltre, un ulteriore, quanto interessante aspetto che rimanda alle origini dei “rapporti” tra l’antica Mazzarino e l’antica Gela. Mazzarino (antica Ma-ctar) ha accolto nel 627 a.c, i coloni poveri gelesi espulsi dalla loro patria perché accusati di sedizione. In seguito, Gela, distrutta durante il conflitto con i cartaginesi, fu ricostruita nella zona di Sufiana (attuale territorio di Mazzarino). Per questo motivo il nuovo sito fu denominato successivamente dai Romani Gelasium-Philosophiana. In epoche successive il gelese Antifemo per creare una città protetta dal nemico che offrisse un sicuro rifugio alla popolazione, favorì l’emigrazione di nuovi gruppi suoi conterranei nel sito di Bubbonia il quale fu ingrandito e abbellito da nuove abitazioni civili e templi, e fu realizzato un possente muro di fortificazione paragonabile alle mura di Caposoprano. Tutti racconti che esprimono gli antichi sentimenti di accoglienza e di convivenza che i nostri avi ci hanno trasmesso e che spetta a noi mantenere e promuovere. L’opera del Ferreri, facile nella lettura, è un tesoro di misteri e aneddoti, che vale la pena di conoscere. Mazzarino e tutto il territorio siciliano grazie al suo contributo si scopre essere culla degli avi di personaggi importanti nella scena politica europea come il Cardinale Raimondo Giulio Mazzarino e il Principe Alberto II di Monaco. All’autore Giuseppe Ferreri va, inoltre, il merito di essere riuscito ad interpretare fatti complessi riproducendoli con parole semplici. D’altronde solo adoperando un linguaggio comprensibile era possibile costruire “Il mistero mazzarino”. Autore : Concetta Santagati

giovedì 22 gennaio 2009

PAOLO BOGNANNI SU RADIO ONDA DUE: "IL MISTERO MAZZARINO" SVELA LE VERE ORIGINI DI GELA


Il 13 gennaio sul sito di Radio Onda Due Paolo Bognanni ha pubblicato un articolo che illustra alcuni aspetti dell'opera di Giuseppe Ferreri: 
Le origini di Gela sono fenicie o greche? “Fenicie” afferma il professore Giuseppe Ferreri nel suo libro “Il Mistero Mazzarino”, edito della NovaGraf, e presentato recentemente con successo al pubblico ed alla stampa. Ipotesi che, secondo Ferreri, trova conferma nel fatto  che una delle prime basi che i fenici avrebbero fondato, all’interno della Sicilia, per la commercializzazione del frumento, sia stata proprio l’antichissima città di Mactar (attuale monte Bubbonia di Mazzarino). In questo interessantissimo sito, gli autoctoni Sicani e successivamente i Siculi avevano avviato e reso florida la coltivazione di frumento, da loro utilizzata per soli scopi alimentari. L’autore ipotizza che  un gruppo di Fenici, s’impiantarono nel sito, diedero il nome di Mactar alla città, fecero sviluppare ancora di più, la produzione frumentaria e avviarono la commercializzazione di questo prezioso prodotto con la propria terra d’origine.
Dopo un lungo periodo, durante il quale questi intrepidi commercianti, trasportavano “il grano” nell’approdo di Catania per piazzarlo nei fiorenti mercati della madrepatria, si accorsero che, sfruttando la facile navigabilità del fiume Gela, da contrada “Dissueri”, poco distante da “Bubbonia”, fino alla foce del fiume, riuscivano a trasportare con le imbarcazioni costruite in loco,  alcuni quantitativi di frumento e masserizie.

Per facilitare l’attività di commercializzazione del grano con la madrepatria, con molta probabilità gli antichi fenici di Mactar, costruirono una base commerciale alla foce del fiume Gela, probabilmente nei pressi dell’attuale “Bosco littorio”, che con il tempo e con la venuta dei colonizzatori greci, fu ingrandita e divenne il nucleo originario di una delle più potenti città-stato della Magna Grecia.

Con molta probabilità il nome della città di Gela, fu originato dalla bassa temperatura delle acque (acqua gelata) che scorrono nell’omonimo fiume, le cui  origini erano nelle sorgenti fredde dei monti Erei.

Si può perciò concludere che così la base commerciale  fenicia, alla foce del fiume Gela, fu la prima forma di insediamento abitativo dell’attuale Gela. Ipotesi, quella di Ferreri, che andrebbe a contrastare le origini greche della città di Gela di cui molti storici da tempo parlano. ”La prova che i fenici abitarono l’antica Mactar, attuale Mazzarino, - afferma Ferreri, è data dal fatto che molte del città siciliane che iniziano con la “MA” sono di origine fenicia, come Mactar, Marsala, Mazzara. Questo acuto ricercatore storico della nostra città, quale si è rivelato il nostro prof. Ferreri, lancia un appello agli studiosi, affinchè questa intuizione storica, relativa alle origini fenici della città Gela venga approfondita e dibattuta”.

* Clicca QUI per andare all'articolo sul sito di Radio Onda Due*

mercoledì 14 gennaio 2009

lunedì 12 gennaio 2009

ANGELO STUPPIA ANNUNCIA SU "LA SICILIA" LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DEL PROF. GIUSEPP FERRERI


ALLA SCOPERTA DELLE RADICI 
                                La presentazione di un libro è sempre un grande evento culturale e la manifestazione, organizzata dall’amministrazione comunale per le ore 17,30 di lunedi prossimo (5 gennaio n.d.r.) nella chiesa di Sant’Ignazio per presentare l’opera letteraria "I misteri di Mazzarino" del prof. Giuseppe Ferreri, che a conclusione di un eccezionale lavoro di ricerca durato oltre cinque anni, consentirà alla comunità di scoprire le antiche radici storiche e culturali della "vetustum ed nobile oppidum" di Mazzarino e di far luce sulle figure di importanti famiglie vissute nelle varie epoche a Mazzarino, che hanno "determinato l’evoluzione positiva della nostra terra e quella di altre città limitrofe (Piazza Armerina, Gela, Butera, Caltagirone) della Sicilia, di Roma e della Francia». All’evento interverranno il sindaco Giovanni Virnuccio, il dirigente scolastico Serafino Gueli, il parroco della basilica "Maria Santissima del Mazzaro" don Carmelo Bilardo, il presidente Amopa sezione italiana Ida Rampolla di Tindaro, il presidente nazionale dell’Anta, Lorenzo Sebastiano Di Stefano, il console onorario per la Sicilia del Principato di Monaco Emanuele Lupo e l’autore Giuseppe Ferreri. «Questo lavoro di ricerca - scrive Ferreri nella premessa - è scaturito da un articolo pubblicato dal quotidiano "La Sicilia" di Catania, con il quale era presentato ai lettori il libro "Bouche Cousue" di Mazarine Pingeot Mitterand", che per tanti anni, tenne a "vucca cusuta" del suo stato di figlia naturale, per non pregiudicare l’immagine pubblica del padre Francois Mitterand, presidente della Repubblica Francese. Lo strano fatto - continua Ferreri - che un personaggio di così elevata caratura culturale e politica abbia imposto alla propria figlia il raro nome di "Mazarine" e che questo corrisponde esattamente a quello dell’omonima città siciliana, ha suscitato in me una curiosità tale da sollecitare l’avvio di una serie di indagini e di approfondite ricerche finalizzate a scoprire la relazione che poteva intercorrere tra il nome della giovane Mazarine a quello di un’antica città dell’entroterra siciliano». Per Ferreri, infatti, la relazione scaturisce dalla constatazione che Francois Mitterand sarebbe stato «un acuto studioso, un attento imitatore e un moderno interprete del pensiero e della politica» del cardinale Giulio Raimondo Mazzarino (1602-1661), che governò la nazione francese dal 1640 al 9 marzo 1661, le cui radici, da documenti consultati, hanno confermato «che il padre del cardinale fu Pietro Mazzarino, un nobile di sicura origine siciliana » e che la famiglia Mazzarino «ebbe sicura origine negli anni intorno al 1250 nell’omonima città siciliana», con Giovanni Mongialino (1287), eroe del Vespro Siciliano, diretto discendente del conte Enrico di Lombardia, il quale, dopo essere stato espulso da Mazzarino con la sua famiglia, per "grazia" concessa da Maria Santissima del Mazzaro, ritorna in città, si appropria dei propri possedimenti ed adotta il nuovo cognome di "Mazzarino", divenendo capostipite della famiglia. siciliana "dei Mazzarino", che «circa tra secoli dopo diede i natali al cardinale Giulio Raimondo Mazzarino e fino ad arrivare al principe Alberto di Monaco, attuale detentore dell’antico titolo nobiliare di duca di Mazzarino».
ANGELO STUPPIA da "LA SICILIA" del 3 gennaio 2009

sabato 10 gennaio 2009

RADIO ONDA DUE E LA PRESENTAZIONE DELL'OPERA "IL MISTERO MAZZARINO"

Sul sito on line di Radio Onda Due è stato pubblicato un articolo di Paolo Bognanni in cui si anticipava la presentazione dell'opera letteraria "Il mistero Mazzarino" di Giuseppe Ferreri. Eccone un breve estratto:
"Il capostipite Giovanni Mazzarino creò il famoso stemma di Mazzarino (il fascio littorio con scure capovolta e una banda azzurra con tre stelle d’oro) simbolo della unione tra l’autorità laica e quella religiosa. Tale stemma venne sempre utilizzato dal cardinale Mazzarino in tutte le sue manifestazioni religiose, politiche, sociali, culturali e nelle realizzazioni monumentali...".

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