Alberto II di Monaco

Alberto II di Monaco
attuale Duca di Mazzarino

sabato 12 settembre 2009

Recensione il Mistero Mazzarino di Dott.ssa Ettorina Nigrelli

Giuseppe Ferreri
Il Mistero Mazzarino
Edizioni Novagraf 2008
Euro 25,00

Di Ettorina Nigrelli



Il libro consta di 366 pagine ed 11 capitoli; nelle prime 100 pagine l’autore ripercorre le linee storiografiche della zona centro meridionale della Sicilia,dal X al VI sec a.C con riferimenti alla presenza di popolazioni antiche quali i Siculi, i Sicani,i Fenici, delineando i caratteri di mitezza dei mazzarinesi, durante le varie colonizzazioni dai greci ai romani , dai bizantini agli arabi, ai normanni, soffermandosi sui siti archelogici di Mazzarino e paesi limitrofi.
L’escursus storico evidenzia il coinvolgimento della popolazione autoctona alle influenze del cristianesimo da San Pancrazio vescovo di Taormina all’edificazione di numerose chiese e monasteri nei quali si iniziavano i primi albori della vita monastica, che troverà nei secoli avvenire, soprattutto dal medioevo in poi, una più ampia diffusione.
A Mazzarino contro le scorrerie musulmane, si narra che intorno al 1125 d.C in C.da Mazzaro si verificò un evento miracoloso: fu ritrovato un trittico di fattura bizantina raffigurante S. Maria delle Grazie con in braccio il bambino e ai lati S. Agata e Santa Lucia; la Madonna delle Grazie fu proclamata, con le autorità normanne , patrona della città e denominata familiarmente Madonna del Mazzaro.
La presenza dei Saraceni in Sicilia fu un arricchimento attraverso una commistione culturale orientale ed occidentale anche attraverso le comunità monastiche fiorenti. Ci sono citazioni di termini siciliani la cui radice è araba, per es. la “quas ‘at” fu tradotto in siciliano in “cassata” dolce raffinato di origine araba adottato in maniera capillare dalle popolazioni siciliane cristiane, e pare anche che la “gesia” cioè la tangente del 10% per svolgere il proprio lavoro senza subire vessazioni, sia di derivazione araba. Pertanto contro le angherie arabe ben furono ammessi i normanni guerrieri scelti da Dio che aveva affidato loro il compito di affidare alla cristianità i territori nei quali regnavano i musulmani.; si distinguevano i due fratelli d’Altavilla, con costruzioni di chiese in cui l’elemento artistico latino predominava su quello bizantino i quali espandevano il patrimonio feudale. La incursione dei Normanni a Mazzaranu e a Butera riportando la vittoria a Cerami viene evocata nella città di Piazza Armerina in occasione del Palio dei Normanni per la festa patronale di SS Maria delle Vittorie icona che il papa Alesando II fece recapitare a Ruggero il normanno per la vittoria riportata sui musulmani.
Il capitolo IV è una dettagliata storia di cosiddetti signori di Mazzarino intorno alla dinastia di Costanza d’ Altavilla , madre di Federico II che ella lasciò sotto la tutela del papa, Innocenzo III, che ne fece un re illuminato, colto , ricco di umanità, legislatore riformista, e filosofo che imprimeva agli edifici da lui voluti, figure geometriche con particolari significati cosmici e cristocentrici, prediligendo la forma ottagonale.
Durante la dinastia degli angioini, pare vi sia un declino nella gestione del potere con una profonda sfiducia nelle istituzioni da parte dei siciliani, che sfociarono nei vespri siciliani per la rivendicazione del diritto e dell’ onore.
Particolare attenzione pone l’autore alla storia dello stemma araldico di Mazzarino nel suo significato emblematico mutuato dall’ordine carmelitano con la devozione alla Madonna, nel suo significato esclusivo adottato dalla famiglia Mazzarino del cardinale Giulio Mazzarino ( le cui origini risalirebbero per parte paterna ai casati di Ruggero II, Federico II di Svevia, e per ramo materno alla nobile famiglia dei
Lentini) , che lo modificava per celebrare i suoi gloriosi fasti con la barra blu ( il manto della madonna) e le tre stelle ( fede, speranza, carità) da trasversale in orizzontale per rappresentare la religiosità dei Mazzarino, la sua consacrazione, la devozione a SS.Maria del Mazzaro, la scure del fascio littorio spostata verso l’alto per sottolineare l’antica dignità della famiglia legata alla potenza imperiale dell’antica Roma.

Dott.ssa Ettorina NIGRELLI

Nessun commento:

Posta un commento