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CLT - Libri, le radici dei nobili d’Europa? A Caltanissetta
Roma, 27 feb (Velino) - Il primo ministro successore di Richelieu allacorte di Luigi XIV e Filippo di Spagna principe dell’Asturie, laprincipessa Isabella d'Orléans-Braganza e perfino Alberto II diMonaco. Tutti lontanamente imparentati fra loro e legati da un comune filo rosso: quello di affondare le loro radici nel cuore dellaSicilia, in provincia di Caltanissetta. A Mazzarino, per laprecisione, centro abitato di dodicimila anime a metà strada fra il capoluogo nisseno e Piazza Armerina. (una terra che, fin dal periodo fenicio, è stata il granaio del mediterraneo e poi in periodo romano “il granaio della città eterna”).
A sostenerlo è Giuseppe Ferreri,un ex professore delle superiori in pensione, che a Mazzarino è nato,ha lavorato e abita da sempre. E che dopo anni di studi e ricerchedinastiche ha dato alle stampe “Il mistero Mazzarino” (edizioniNova-Graf, 2009), che ricostruisce la storia dell’antica cittadina. Ese per quanto riguarda il cardinale del Re Sole, il legame conl’omonima cittadina può sembrare giustificato e intuitivo (benchéfinora pressoché ignoto), in tutti gli altri casi di aristocratici citati si tratterebbe di autentiche scoperte.Tutte le tesi sostenute nel volume poggiano su un documento del 1647contenuto all’interno del “Teatro genealogico delle Famiglie del Regno di Sicilia” di Filadelfo Mugnos, che proverebbe la discendenza ditutti i blasonati menzionati da un unico capostipite di stirpesiculo-normanna, Giovanni Mongialino, che attorno al 1250, riacquistò i propripossedimenti e il titolo di conte di Mazzarino, perduti in epoca precedentedai propri genitori siculo normanni, durante il breve ma rovinoso periodo di
governo del famigerato Imperatore Enrico VI di Svevia (padre del grandeFederico II “Stupor Mindi”). Egli per ringraziare la patrona della città Maria SS. del Mazzaro per aver avuto concessa la “grazia” di riappropriarsi dei propri averi e del prezioso titolo nobiliare di “Conte di Mazzarino”, decise di cambiare il suo cognome da Mongialino a Mazzarino. Da questo nobile personaggio del medioevo siciliano, ebbe origine la dinastia cheancora oggi, rappresenta i blasoni più importanti d’Europa.
Il “primo” Mazzarino pagò tuttavia con la vita la sua fedeltà alla Francia durante la rivolta
dei Vespri siciliani. Dando origine, afferma Ferreri, al verbo “mazzerare” chetrae significato proprio dall’orrendo supplizio cui fu sottoposto:annegare chiusi in un sacco e legati a una pietra perché rimanga sulfondo. Dal conte Giovanni, a distanza di otto generazioni, secondol’autore, sarebbe poi nato il celebre primo ministro di Luigi XIV. “Leprove convergono sulla sua origine nissena da più parti – afferma Ferreri al VELINO –. Quando fece restaurare a sue spese la chiesa deisanti Vincenzo e Anastasio davanti alla Fontana di Trevi, per esempio,il cardinale adottò come proprio lo stemma della città, ovvero unfascio littorio con tre stelle su banda azzurra. Se ne deduce cheevidentemente doveva conoscere bene l’origine della sua famiglia”.Gli storici francesi, in effetti, pur avendo affrontato l’aspettopolitico-diplomatico della figura di Mazzarino, sono stati semprepiuttosto vaghi sulla storia della sua famiglia, anche per mancanza didocumentazione. Una lacuna tale che solo in tempi recenti si èriusciti a confutare la tesi sulle sue presunte umili origini,credenza diffusa dai nemici del cardinale nei loro velenosi pamphletsche raggiunsero l’apice durante la Fronda, le famose mazarinades,nelle quali il padre Pietro era stato definito perfino definito gredino faquin de Sicile. Ma le rivelazioni non si fermano qui, perchéFerreri afferma di aver anche scoperto che la nonna di Mazzarinorappresenta il ramo di un complesso albero genealogico che nel tempoha generato anche il re Filippo di Spagna principe dell’Asturie e laprincipessa Isabella d'Orléans-Braganza.Il titolo nobiliare, invece, in seguito divenuto “duca”, da OrtensiaMancini, nipote di Mazzarino e amore giovanile di Luigi XIV, sitrasmise di generazione in generazione finché nel 1777, in seguito almatrimonio fra Onorato IV e Louise d'Aumont, approdò in Costa Azzurraa favore dei principi monegaschi, che da allora hanno acquisito iltitolo. “E difatti ‘salone Mazzarino’ è il nome dell’astanteria nel palazzo reale di Monaco”, commenta Ferreri. Un lavoro, in definitiva,che sembra fare luce su alcune effettive lacune storiografiche, ma dacui non pare esente anche una marcata finalità turistica. Come risultadalle parole che chiudono il libro: “La meravigliosa scoperta che levere origini nobiliari della famiglia dei Mazzarino si trovano inquesta piccola cittadina siciliana forse aprirà un avvenire nuovo aigiovani e a tutti coloro che sono nati e vivono in questo luogo,perché potranno affermare di essere gli unici depositari, di unatradizione storica che ha espresso personalità, di così alto carisma eprestigio politico-culturale. Forse il Principe Alberto II di Monaco,madame la contessa di Parigi, principessa Isabella d'Orléans-Bragancee Filippo di Spagna principe delle Asturie, sceglieranno di visitarequesta terra generosa che è stata la culla dei loro avi”.
(fan) 27 feb2009 19:14
(fan) 27 feb 2009 19:14
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