Da Settegiorni Concetta Santagati scrive
Piazza Armerina 25.01.2009
TRA IL CARDINALE E LA CITTÀ CI SAREBBE UN LEGAME.
La letteratura e le fonti storiche di Mazzarino si arricchiscono di nuovi spunti bibliografici offerti
dal libro del prof. Giuseppe Ferreri dal titolo “Il Mistero Mazzarino”. L’opera è il risultato di un
lavoro d’interpretazione e ricostruzione di fatti e personaggi storici drato ben cinque anni, che oltrepassano i confini della città di Mazzarino.
Alla cerimonia di presentazione, lo scorso 5 gennaio nella Chiesa di Sant’Ignazio, erano presenti il sindaco Giovanni Virnuccio, il prof. Serafino Gueli, don Carmelo Bilardo, il prof. Sebastiano Lorenzo Distefano, la prof.ssa Ida Rampolla del Tindaro e L’avvocato Emanuele Bruno.
Quali motivazioni sottendono alla stesura del libro? L’autore, convinto dell’esistenza di un possibile legame tra la città di Mazzarino e il Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, grande uomo politico che operò nella Francia del ‘600, si è imbattuto nella ricerca di prove a ciò favorevoli. Il collegamento con la città sarebbe scaturito dallo studio dello stemma araldico del Comune, i cui simboli (fascio littorio simbolo della laicità, banda con tre stelle simbolo della religiosità, corona ducale) avrebbero contraddistinto il casato dei Mazzarino. Fu il capostipite della famiglia da cui discende il cardinale, il conte Giovanni Mazzarino (figura che il Ferreri descrive “martire sconosciuto della libertà siciliana” negli anni della rivoluzione del Vespro
contro gli angioini) ad utilizzarlo nella sua unità. Lo stesso cardinale avrebbe riprodotto lo stemma in molte in molte sue opere ed edifici come il frontone della chiesa San Vincenzo in piazza Trevi a Roma, o a Parigi nel palazzo delle Quattro Nazioni dove è situata la biblioteca Mazarina.
Il libro riporta, inoltre, fatti che confermano la fortissima devozione dei vari personaggi e del popolo mazzarinese a Maria Ss. del Mazzaro. Per consentire ai mazzarinesi di celebreare il ritrovamento dell’icona bizantina della Madonna del Mazzaro (raffigurata insieme alle due sante siciliane Agata e Lucia). Il conte Enrico di Lombardia fece costruire ai piedi del castello “U Cannuni” una chiesa che poi divenne il primo sito dei carmelitani, in cui operò, nel periodo in cui era ospite a Mazzarino, sant’Alberto da Trapani (primo santo dell’ordine carmelitano) il quale attingeva da una fonte vicina al castello l’acqua miracolosa con cui compiva delle guarigioni.
Altra ipotesi avanzata dal Ferreri si riferisce all’origine della città di Gela: la sua fondazione non sarebbe di origine greca ma risalirebbe all’antico popolo dei fenici che, al fine di commercializzare i cereali prodotti, costruirono una base commerciale proprio sul fiume Gela, sulla foce situata nel mare mediterraneo, scelta in alternativa a quella già presente nella zona di Catania, difficile da raggiungere. Siamo di fronte a delle vere e proprie scoperte? Se cosi fosse, come gli studiosi avranno modo d’approfondire, la storia della città di Mazzarino, il suo ruolo politico e religioso, si arricchirebbe di nuovi e interessanti eventi che è possibile raccontare alle nuove generazioni. Un’opera che sicuramente apre riflessioni e commenti a studiosi e amanti della storia della Sicilia e non solo.
Concetta Santagati.
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